Eliana Canova, giornalista professionista, è un’autrice amata da ragazze e ragazzi, anche nelle scuole. Dopo aver abitato a lungo all’estero, attualmente vive in provincia di Torino, dove si dedica alla scrittura e tiene corsi di giornalismo e scrittura creativa nelle scuole. Collabora con testate locali e nazionali.
Con Ho visto i lupi da vicino ha vinto il Premio letterario Il Battello a Vapore nel 2018: una storia di amicizia e sopravvivenza che nasce alle porte di Auschwitz. Nel nuovo libro Come fiori nella sabbia ritorna sui temi a lei cari raccontando la seconda guerra mondiale da due nuovi punti di vista. Tra le pagine, Alì e Stella si parlano, a capitoli alterni, attraverso lunghe lettere in cui raccontano i sentimenti che si scatenano dentro di loro, mentre il mondo fuori si prepara alla guerra.
Abbiamo chiesto all’autrice di raccontarci le tematiche affrontate nel libro ed Eliana, che diffonde le sue storie con grande passione anche nelle scuole, ha risposto con entusiasmo al nostro invito.
Quando ero bambina e finiva la scuola, la mia paura più grande era che i miei genitori mi mandassero a trascorrere le vacanze in un campo estivo, lontana dai miei amici e da dove non avrei più fatto ritorno.
Forse per questa ragione ho deciso di raccontare la storia di Stella che nel 1940, quando la Libia era una colonia fascista, è stata mandata in Italia per le vacanze estive in quella che un tempo era una delle numerose colonie marine tanto care a Mussolini.
Cos’erano le colonie fasciste? Dove si trovavano?
Ecco, questo è il primo spunto che vi suggerisco a partire dal libro per una ricerca di Storia (ma anche di geografia), per scoprire come si “addestravano” i Balilla e le Figlie della Lupa, forgiati nella mente e nello spirito agli ideali fascisti.
Stella, come gli altri 10mila bambini italo-libici, non può tornare indietro perché scoppia la Seconda guerra mondiale. È lontana da sua madre e dal suo migliore amico, Alì. Per sentirsi vicini, Stella e Alì si “parlano” – a capitoli alterni – attraverso delle lettere che raccontano a due voci le vicissitudini che vivono sulla loro pelle.
È quello che potrebbero fare anche i vostri ragazzi: scrivere una lettera di carta e inchiostro, indirizzata a qualcuno che vive lontano, per riscoprire il valore della parola scritta e di un modo di comunicare in uso prima dell’era tecnologica.
Tra le pagine del libro troverete molti spunti per approfondire temi attuali come il razzismo e i pregiudizi. Potrete fare collegamenti e riflessioni sulla “tratta dei migranti” Italia-Libia, sull’Islam e sul valore della parola scritta, che aiuta a non dimenticare e a non farsi dimenticare.
Il recente conflitto Russia-Ucraina ha tristemente influenzato le nostre vite, ha moltiplicato pensieri e riflessioni di ragazze e ragazzi: proprio collegandosi a questi avvenimenti, si potrebbero avvicinare i più giovani al tema della guerra, così presente anche nel libro, ma soprattutto della pace, necessaria ieri come oggi.
Tornando alla storia e alla Libia, Alì diventa un vero mujaheddin che lotta contro i nazifascisti che hanno invaso il suo paese.
Pur essendo inserito in un preciso contesto storico, è un libro che parla di temi universali: l’amicizia, quella vera che sopravvive alla lontananza, la libertà e l’identità. Come fiori nella sabbia, che sbocciano nel deserto contro ogni avversità e dittatura, Alì e Stella lottano per diventare ciò che hanno scelto di essere e non ciò che gli è stato imposto.
Attraversano insieme, lontani ma mai distanti, un ponte tra due culture diverse.
Messaggi positivi e importanti per la crescita di ragazze e ragazzi di oggi, alla ricerca della loro identità e degli ideali di speranza che li guidino nella costruzione di un mondo migliore.
Eliana Canova