Il Battello a Vapore ripropone ogni anno il suo storico Premio letterario, un’occasione per scoprire scrittrici e scrittori di talento, che poi diventano tra i più amati di bambini e ragazzi. Lo conferma l’Albo d’Oro del Premio, con una proposta di grande successo, opere di scrittrici e scrittori da sempre molto amati nelle scuole.
Un futuro di piacevoli soddisfazioni è ciò che auguriamo anche a Emilia Cinzia Perri, insegnante di materie letterarie nei licei, che è stata la vincitrice della 19ª edizione del Premio, superando con il suo romanzo i numerosi partecipanti che – come ogni anno – anche nel 2021.
Emilia Cinzia Perri ama viaggiare, osservare tutto quel che ha intorno, immaginare e scriverne in racconti, romanzi o fumetti. In occasione della pubblicazione del libro Legati da un filo, proprio il vincitore del Premio, abbiamo intervistato l’autrice.
Legati da un filo, il tuo libro appena pubblicato dal Battello a Vapore, affronta temi molto attuali e dibattuti: la parità di genere, il bullismo, i pregiudizi. Come docente, cosa pensi del ruolo della scuola come luogo possibile di confronto e quindi di progresso per la nostra società?
Sicuramente. Il mestiere del docente impone mille obblighi che rendono difficile ritagliare un momento per affrontare questi argomenti, che però sono vitali: è importante trovare momenti di condivisione e riflessione.
Come affrontano le nuove generazioni il tema della parità? È un concetto ormai piuttosto radicato, oppure persistono ancora molti pregiudizi?
Di solito i miei alunni affermano di non percepire la disparità di genere e che il problema riguarda le generazioni precedenti. Però, se gli chiedo cosa ne pensano di un ragazzo che preferisce la danza classica al calcio, ridono e alcuni si rendono conto di non essere privi di pregiudizi.
In un paese che – pur facendo timidi progressi – legge ancora molto poco, l’amore per la lettura, può essere fra i ragazzi un fattore determinante: sei d’accordo su questa affermazione?
Dal momento che conosco bene la difficoltà dell’approccio al testo scritto da parte di chi sente la lettura come una costrizione, sono arrivata a questa conclusione: se non riesco a trasmettere l’amore per la lettura, almeno devo cercare di tenere vivo il fuoco della curiosità. Se si resta curiosi, se si ha voglia di imparare (e le vie dell’apprendimento sono molteplici), prima o poi ci si troverà col naso in un libro.
Il ricamo e il cucito sono argomenti del tutto nuovi in un libro per ragazze e ragazzi! Da dove hai tratto ispirazione?
Un mio alunno che, nel corso di un progetto, aveva imparato a lavorare all’uncinetto, un giorno affermò con grande naturalezza di avere apprezzato molto l’esperienza. Anch’io in quell’occasione ho sorriso, poi ho pensato che in realtà non c’era proprio niente di strano, anzi! Gli stereotipi li abbiamo interiorizzati tutti… Spero che questo libro sia un’occasione per stanarli!
Con Legati da un filo hai vinto la 19ª edizione del Premio letterario Il Battello a Vapore: al termine di questa intervista non possiamo fare a meno di chiederti quali sono state le tue emozioni nel raggiungere un così bel traguardo!
La verità è che non ci ho creduto… fino a quando ho stretto fisicamente il libro tra le mani e mi sono resa conto che potevo serenamente gioire di questo risultato.