Io dico no agli stereotipi di Carolina Capria e Mariella Martucci è un libro contro qualsiasi etichetta imposta.
Le autrici del nuovo libro della collana hanno scelto 10 parole per approfondire il concetto di “stereotipo” e riflettere sul tema.
Chi sono le autrici
Carolina Capria (Cosenza 1980) è una scrittrice e sceneggiatrice. Vive a Milano e passe le sue giornate inventando e scrivendo storie. Nel 2018 ha aperto la pagina Facebook “L’ha scritto una femmina” in cui parla di libri scritti da donne, e ha conquistato in poco tempo migliaia di lettrici.
È approdata quindi anche su Instagram ed è seguitissima perché, attraverso foto e video, racconta ogni giorno ai follower come superare gli stereotipi, che spesso sono così nascosti nella rete sociale che fatichiamo a vederli.
Mariella Martucci è autrice e scrittrice di romanzi. Ha frequentato il master in tecniche della narrazione alla Scuola Holden di Torino, dove insegna corsi di scrittura per ragazze e ragazzi. Vive a Milano, collabora a diverse serie per ragazzi e scrive come sceneggiatrice per la televisione.
Le 10 parole sugli stereotipi
Stereotipo, sorellanza, rappresentazione, consenso, streghe, punto di vista, corpo, battaglie, linguaggio e femminismo. Sono queste le 10 parole che le autrici hanno scelto di approfondire in Io dico no agli stereotipi.
Per ogni parola si sono avvalse della consulenza di una persona esperta sul tema e il risultato è dunque una sorta di breve saggio su tematiche femministe e non, che fornisce un vero e proprio manuale di informazione e azione:
- gli stereotipi di genere sono stati discussi insieme al comico Pierluca Mariti, sui social come piuttosto_che;
- il termine sorellanza viene definito dalla giornalista Giulia Blasi;
- la scrittrice Esperance Hakuzwimana spiega quanto sia importante la rappresentazione nella definizione della proprio identità;
- il significato di consenso viene raccontato dalla sociologa Silvia Semenzin;
- l’attivista Sofia Righetti fa luce sulla figura della strega;
- la divulgatrice Giulia Gazzo descrive l’importanza dell’autonarrazione per chi fa parte di un gruppo marginalizzato;
- la discriminazione dei corpi non conformi viene approfondita insieme all’attivista e scrittrice Marina Cuollo;
- Francesco Cicconetti racconta le proprie battaglie per la “quotidianizzazione” dei corpi trans;
- il linguaggio inclusivo viene definito dalla linguista Vera Gheno;
- l’attivista e scrittrice Porpora Marcasciano traccia una panoramica sulle conquiste del femminismo e sugli spazi che ancora si possono ottenere.
La struttura dei capitoli
Ogni parola occupa un intero capitolo, nel quale le autrici hanno non solo inserito le testimonianze delle persone citate sopra, ma hanno anche sintetizzato i concetti dal punto di vista visivo: in questo modo studentesse e studenti possono visualizzare meglio le tematiche affrontate e instaurare un dialogo in classe.
Ecco un esempio:
Il volume di Carolina Capria e Mariella Martucci si inserisce nella collana Mondadori Io dico no, che approfondisce tematiche legate all’educazione civica e sociale di bambine e bambini.
Su LeggendoLeggendo trovi i titoli precedenti di questa collana:
- Io dico no alle fake news, di Linda Giannattasio, tratta argomenti legati al mondo dell’informazione online e fornisce strumenti per valutarle: trovi qui un approfondimento;
- Io dico no al razzismo, di Viviana Mazza e Kibra Sebhat, prende le mosse da 10 parole che permettono di riflettere sul fenomeno delle discriminazioni razziali e di riflettere sulle possibili azioni da mettere in pratica;
- In Io dico no al bullismo Alberto Pellai e Barbara Tamborini, entrambi esperti pedagogisti, declinano il problema, principalmente scolastico, nelle sue diverse forme e suggeriscono alcune attività per affrontare il problema in maniera matura e consapevole.