Laura Bonalumi, scrittrice per ragazzi, ci racconta in questa intervista quanto sia fondamentale trovare uno spazio per parlare con i ragazzi di sentimenti ed emozioni: una vera e propria sfida al tempo di Facebook e delle “emoticons”!
Chi è Laura Bonalumi?
Sono mamma di due ragazze adolescenti, sono un ex creativo pubblicitario e una grande lettrice. Ora, dicono che io sia una scrittrice per ragazzi, cosa che mi riempie di orgoglio e che, insieme, mi spaventa: è un “ruolo” di grande responsabilità!
Che tipo di personaggio è Viola, la protagonista del suo romanzo? Quale messaggio porta?
Viola è una ragazzina “particolare” che ama osservare la natura – lei adora la neve! – non ama i telefoni cellulari e i computer. È molto curiosa, è un personaggio che racconta il mondo che la circonda – il mondo della pre-adolescenza – con gli occhi di chi ama il silenzio, l’attesa, l’ascolto. E nel veloce mondo odierno questa visione è un’eccezione.
Quali sono i pregi e i difetti dello scrivere per ragazzi?
Scrivere, per me, è un’avventura fantastica, che mi permette di viaggiare in quei mondi che solitamente frequento con la fantasia o in quella realtà che, magicamente, sogno di poter cambiare. La narrativa per ragazzi chiede agli autori uno sforzo in più: di porre molta attenzione al linguaggio, ai temi trattati e al modo in cui vengono narrati. L’editoria per ragazzi in Italia è molto esigente anche se, purtroppo, è vista ancora come narrativa di serie B.
Come descriveresti i bambini, i ragazzi di oggi?
Penso che i ragazzi, i bambini di oggi, siano fortemente vincolati al contesto che li circonda, cioè un mondo caratterizzato da frenesia, rumore e velocità. Con i miei testi cerco – umilmente – di spiegare che per conoscere e comprendere abbiamo bisogno di calma, ascolto e osservazione; non sempre ciò che è immediato e moderno è sinonimo di positività, e riuscire a isolare i nostri pensieri dal bombardamento di informazioni ai quali siamo quotidianamente sottoposti, può farci scoprire cose davvero importanti, oltre che emozionanti.
Quali sono le tue passioni, oltre alla scrittura?
La neve! Il freddo, l’attesa del Natale, la cioccolata, le coperte calde, un camino acceso, libri e film. Mi piacerebbe, un giorno, poter frequentare un corso di pasticceria: adoro i dolci!
Hai già avuto esperienze con i ragazzi nelle scuole, raccontaci qualcosa in merito.
Poter incontrare i ragazzi nelle scuole è per me una grande opportunità: parlare con loro di scrittura, di lettura è entusiasmante; giocare con le parole è scoprire che in ognuno di loro ci sono tantissimi pensieri che attendono solo di essere scovati e raccontati. Attraverso le avventure de Il lago del tempo fermo affronto – in maniera molto delicata – il tema delle emozioni, del perché temiamo così tanto il parlare di quello che proviamo, che sentiamo. È una sfida quella di riuscire a spiegare loro che i sentimenti sono molto importanti, così come le parole che utilizziamo per descriverli. E mi piace chiacchierare con loro dei nuovi linguaggi che usano nei messaggini telefonici, o delle famose “emoticons”, così utilizzate ma che, anche se simpatiche e divertenti, non possono e non devono assolutamente sostituire il grande valore che hanno le parole o il tono della nostra voce.
Insomma, ci divertiamo e i loro sorrisi a me regalano sempre tanta speranza.
Laura Bonalumi
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