A volte, quando la professoressa Bixby ti sorrideva, avevi la sensazione
che quel sorriso l’avesse riservato proprio per te,
che quel sorriso portasse effettivamente il tuo nome sopra.
Al mondo esistono sei tipi di insegnanti: gli Zombie; i caffeina dipendenti (Caff-Dip); i temibili Dungeon Master; gli Spielberg con un film sempre pronto; i Novellini e infine quelli che Brand, Steve e Topher – compagni di classe e amici inseparabili – chiamano semplicemente i Buoni, quelli che rendono sopportabile la tortura altrimenti detta scuola. Come la professoressa Bixby. Lei ha ciocche di capelli rosa come lo sciroppo di fragola e occhi verdi come l’erba appena spuntata; ama leggere Lo Hobbit a voce alta, infarcire i suoi discorsi di piccole citazioni e, soprattutto, dedicare attenzione ai suoi studenti. Ma ha anche una malattia incurabile che improvvisamente la costringe a lasciare la scuola: così Brand, Steve e Topher elaboreranno un piano a volte pericoloso, ma assolutamente fantastico, per regalare alla persona che più di ogni altro ha creduto in loro un ultimo momento magico, dove il tempo si ferma, la musica suona e nulla di brutto può accadere.
L’ultima lezione di Miss Bixby, di John David Anderson (Mondadori Ragazzi) è una storia di formazione potente, emozionante. Una dichiarazione d’amore per l’insegnamento e per la scuola in cui ogni alunno si può ritrovare.
Perchè leggere il libro in classe? Perchè consigliarne la lettura ai ragazzi?
Ecco sette buoni motivi per farlo (a cura dell’editor Sara Di Rosa):
- Perché racconta del delicato e intenso rapporto tra alunni e insegnante, poco indagato nella letteratura per bambini e ragazzi.
- Perché trovare un’insegnante “Buona” può rendere la scuola un posto decisamente più piacevole.
- Perché finalmente i ragazzi potranno far capire agli insegnanti cosa pensano di loro.
- Perché per imparare e insegnare non sempre è necessaria una noiosa lezione inclasse.
- Perché si citano un sacco di film, videogiochi e personaggi “cool” che gli insegnanti DEVONO studiarsi (per una volta tocca a loro!).
- Perché i ragazzi non sono solo nomi sul registro, hanno delle storie che devono essere ascoltate e comprese.
- Per affrontare insieme temi importanti e scomodi come la morte e la malattia, in modo veritiero ma ironico allo stesso tempo.
Qui potete scaricare le schede didattiche da proporre alla classe dopo la lettura.