«Avrai già sentito la parola mafia.»
«Sì, papà.»
«È una parola molto antica. Pensa, apparve per la prima volta in un vocabolario nel 1868, con due significati: “miseria” e “prepotente”. L’autore del vocabolario spiega che la mafia è la “miseria” di chi crede che vale solo la legge del “prepotente”. E aggiunge: quell’uomo si crede tanto importante grazie alla sua forza e invece è una bestia, perché solo tra le bestie la ragione sta dalla parte del più forte. Si sente un uomo rispettato, un “uomo d’onore”, e invece è come un animale. 1868: più di un secolo fa. […]»
Continua la nostra Settimana della Legalità in occasione dei 30 anni dalle stragi di Capaci e via D’Amelio.
Dopo l’approfondimento sulla vita di Paolo Borsellino, raccontata ne La casa di Paolo di Sara Loffredi con Marco Lillo, e di cui trovi l’articolo qui, oggi parliamo della vita di Giovanni Falcone con il libro Per questo mi chiamo Giovanni di Luigi Garlando: un volume molto amato nelle scuole e che, a distanza di anni, continua ad essere adottato nelle classi e letto da migliaia di ragazze e ragazzi. Una storia che accompagna i più giovani a conoscere uno dei magistrati che hanno fatto la storia del nostro Paese, un uomo che non ha esitato a guardare in faccia “il mostro” e a combatterlo con le armi della giustizia.
Abbiamo chiesto all’autore di raccontarci come e perché ha deciso di scrivere questo importante libro e, soprattutto, perché tutti possiamo dire ad alta voce “Anche io mi chiamo Giovanni”. Prima però vi parliamo in breve della trama del romanzo.
La trama in breve
Per il suo decimo compleanno, il papà di Giovanni gli regala una gita attraverso la città, per spiegargli come mai, di tutti i nomi possibili, per lui è stato scelto proprio Giovanni.
Tappa dopo tappa, nel racconto prendono vita i momenti chiave della storia di Giovanni Falcone, il suo impegno, le vittorie e le sconfitte, l’epilogo.
Giovanni scopre che il papà non parla di cose astratte: la mafia c’è anche a scuola, la mafia è una nemica da combattere subito, senza aspettare di diventare grandi.