Dormi sepolto in un campo di grano, non è la rosa, non è il tulipano che ti fan veglia dall’ombra dei fossi ma sono mille papaveri rossi.
(da La guerra di Piero – Fabrizio de André)
Alla radio, in televisione, nei discorsi dei loro genitori, c’è una parola che in questi giorni i bambini sentono più spesso: guerra. Il titolo che abbiamo scelto per questo articolo è una citazione di Mario Rigoni Stern, che è stato, secondo Primo Levi, uno dei più grandi scrittori italiani.
Può capitare che i bambini chiedano cosa significhi combattere, cos’è l’Ucraina, chi è il cattivo. Perché nelle storie che leggiamo, o nei cartoni animati, le distinzioni sono sempre ben nette: non c’è spazio per il grigio, o è nero o bianco. Ma nella realtà, purtroppo, la questione è ben più complessa.
È importante parlare con i bambini delle loro emozioni riguardo agli avvenimenti che stanno succedendo a pochi chilometri da noi: sui libri la guerra è all’ordine del giorno, ma nella realtà non era mai stata così tanto vicina a noi e così presente nel mondo che ci circonda. Se persino gli adulti fanno fatica a rendersi conto di quello che succede, per i bambini è ancora più confuso e spaventoso.
Discutere in classe di cosa significa essere in guerra, cercare rifugio e sperare nella pace può essere il giusto modo per tranquillizzarli e capire come ognuno di loro reagisce a quello che sente.
Abbiamo chiesto ad alcuni bambini e ragazzi di esprimere un loro pensiero: la loro spontaneità e la lucida consapevolezza della guerra come atto da condannare, danno la misura di come PACE non sia per loro solo un concetto, ma una condizione che vivono e desiderano con tutto il cuore.
CLARA, 8 anni
La pace deve regnare nel mondo, la guerra non serve a niente.
LUCIA, 10 anni
Questa guerra mi fa sentire triste, impaurita e mi dispiace per quelle persone.
ELENA, 10 anni
Penso che la guerra faccia stare male e so che queste persone stanno soffrendo fortemente. Resistete ancora!
CELESTE, 11 anni
La guerra mi fa pensare alla paura, e tristezza. Mi fa capire che in questo momento sono molto fortunata e non mi devo lamentare. Ogni volta penso a loro.
LINDA, 12 anni
Sono così sopraffatta. Siamo nel 2022 e nonostante due guerre mondiali non abbiamo imparato nulla. Penso che la storia insegni qualcosa, ma non ha ascoltatori. Stiamo combattendo e ci stiamo uccidendo tra di noi. Per cosa? Territori? Denaro? Nel 2022? L’indifferenza è il vero nemico.
DAVIDE, 17 anni
Con la guerra non si risolve nulla. Si risolve molto di più con il dialogo, esprimendo le proprie opinioni e valutando quelle altrui.
FEDERICO, 17 anni
UNA MATTINA, MI SON SVEGLIATO, OH BELLA CIAO, BELLA CIAO, BELLA CIAO CIAO CIAO….
UNA MATTINA, MI SON SVEGLIATO, E HO TROVATO L’INVASOR…
OH PARTIGIANO, PORTAMI VIA, OH BELLA CIAO, BELLA CIAO, BELLA CIAO CIAO CIAO, OH PARTIGIANO, PORTAMI VIA, CHE MI SENTO DI MORIR…
E SE IO MUOIO, DA PARTIGIANO, OH BELLA CIAO, BELLA CIAO, BELLA CIAO, CIAO, CIAO…E SE IO MUOIO DA PARTIGIANO, TU MI DEVI SEPPELLIR…
- Roberto Piumini, Di che colore è la libertà
- Antonella de Biasi, Zehra. La ragazza che dipingeva la guerra
- Munro Leaf, La storia del toro Ferdinando
- Viviana Mazza, La storia di Malala raccontata ai bambini
- Michael Morpurgo, War Horse
- Teresa Porcella, Armonia. Una storia per imparare a leggere
- Geronimo Stilton, Il piccolo libro della pace
- Tomi Ungerer, Otto. Autobiografia di un orsacchiotto