Linda Raimondo, autrice di Tra le stelle e un po’ più in là (Mondadori) ci racconta com’è nata la sua passione per lo spazio, ma anche quella per la lettura e i libri.
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Alla domanda «come nasce un libro?» non sono certa di poter dare una risposta. Di fatto io non sono una scrittrice, bensì una studentessa della Facoltà di Fisica. Quello che però posso provare a fare è raccontarvi la storia di una passione e di un sogno così grandi che la strada per raggiungerli è diventata più importante della meta stessa.
Avete presente la celeberrima frase di Gotthold Ephraim Lessing, quella che dice «l’attesa del piacere è essa stessa il piacere»? Ecco, credo che – se riadattata – possa in un qualche modo calzare a pennello con la storia del mio sogno.
Ma partiamo dall’inizio.
⭐️ Sono una studentessa di Fisica, una materia apparentemente in netta antitesi con tutto quello che è il mondo umanistico, ma fin da piccola ho sempre vissuto tra i libri. Da bambina mio padre era solito portarmi insieme a lui nella sua biblioteca. Ricordo che, ogni volta che vi entravamo, rimanevo colpita dal misterioso fascino che quel luogo suscitava in me. Mio padre, vedendomi così affascinata, mi diceva che un giorno, avrei dovuto leggerli tutti, perché i libri servono per sognare e per sapere, due cose che nella vita sono fondamentali. Non credo che allora riuscissi a comprendere pienamente il significato di quelle parole, il genuino entusiasmo di quella “voce” che amava i suoi libri. Eppure ora, a distanza di anni, penso che mio padre non potesse descrivere in modo migliore l’importanza dei libri.
⭐️ Anche se penso di non essere la persona adatta a spiegare come nasce un libro, posso dirvi cosa mi ha spinto a mettere insieme e a organizzare i miei sogni e le mie aspirazioni: la voglia di condividere. Sono stata una bambina allegra, ma già da piccola molto riflessiva. Mi piaceva guardare le stelle, stavo ore sul prato di casa mia a guardare quella distesa sconfinata di “puntini luminosi”, fantasticando su quanto vaste fossero la costellazioni, da Orione all’Orsa, e su quanto fossero luminose e lontane le stelle, da Aldebaran a Vega domandandomi e sognando di quando e come ci sarei potuta arrivare.
⭐️ Crescendo ho iniziato a capire più cose sull’universo, sulla sua nascita, sulle stelle ed i pianeti. Mi sono detta che era il momento di studiare, di trasformare questa mia “inclinazione” in qualcosa di più concreto. Di passare dal sognare al conoscere, per poter così ritornare a sognare di nuovo. Saccheggiando la biblioteca di mio padre ho iniziato a leggere, tuffandomi tra le pagine dei libri di Piero Angela, Piero Bianucci, Carl Sagan, Steven Weiberg, Gerard K. O’Neill e tanti altri presenti su quegli scaffali. Più leggevo, più scoprivo cose nuove. E più scoprivo cose nuove, più mi rendevo conto di quanto fosse vasta la “prateria” delle cose ancora da scoprire. Ancora da esplorare.
⭐️ Con la lettura ho tracciato un percorso all’interno del quale ho scoperto tante figure interessanti ed importanti, che con il passare del tempo sono diventate una vera e propria fonte di ispirazione, ognuna per motivi diversi. E questi tasselli, queste “porzioni” di ispirazione, sono diventate la base del mio libro. Una sorta di compendio di sogni, speranze, conoscenza, studio. Ogni persona che ho incluso – dai personaggi storici a quelli più familiari – ha partecipato, in maniera spesso inconsapevole, a completare questo quadro. Ha reso la mia vita diversa, ed è questa diversità che mi è piaciuta raccontare al mio ipotetico lettore… A quella ragazza o a quel ragazzo che sta decidendo cosa fare della sua vita adulta. O che ha deciso ma ha bisogno, come ne ho avuto anche io, di una piccola spinta, di un incoraggiamento.
⭐️ Galileo Galilei mi ha insegnato che la verità della logica e della matematica supererà sempre la verità del dogma. Samantha Cristoforetti e Luca Parmitano mi hanno appassionato al volo umano nello spazio e mi hanno fatto capire quanto impegno ci sia dietro ad ogni missione. Parlando con Margherita Hack, la ‘splendida’ che su Skype ascoltava e rispondeva alle domande di una ragazzina di dodici anni, ho capito che le stelle e il cosmo rappresentano ciò di cui vorrò vivere in futuro. Margaret Hamilton mi ha insegnato che la tenacia è donna e che le donne possono dare un contributo determinante al progresso e al divenire della scienza e della tecnica.
Tutte queste persone, seppur da me distanti nello spazio e nel tempo, sono state un esempio. Mi hanno aiutata a crescere e a rafforzare l’idea che quando si ha un sogno, qualunque esso sia, si deve trovare il modo di seguirlo e renderlo concreto. Non importa quanto tempo e fatica occorrano per raggiungerlo. Quando si ha una meta alla fine si trova sempre una strada per raggiungerla. E spesso questa strada può rivelarsi più audace della meta stessa.
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