Come scrittrice di libri per ragazzi giro l’Italia ad incontrare i miei lettori. Di solito mando un breve saluto a chi mi ha invitato, dopo l’incontro. Ma se l’evento è stato mal organizzato o egregiamente preparato, allora preparo una lettera un po’ più lunga. Le ho conservate tutte in un file. Ci sono, naturalmente, casi in cui i progetti di lettura non funzionano ma non tirerò fuori il ‘cahier de doleance’. Credo sia giunto il momento di far conoscere alcune gestioni esemplari, a cui non vengono mai riconosciuti né visibilità né merito. Non sono certamente le uniche, ma ne abbiamo bisogno di molte in più.
Scuola elementare ‘Gianni Rodari’, Mazzo di Rho (MI)
Biblioteca scolastica ‘Angela Piras’
Per Ileana Boldrini
Una biblioteca per ragazzi, aperta anche al pubblico adulto, che ogni anno organizza un evento letterario a tema, intorno al quale la scuola lavora su una bibliografia accurata, frutto di ricerca tra titoli vecchi e nuovi, tutti scelti dopo attenta lettura (quest’anno, i libri con animali protagonisti). Una bibliotecaria – lei, cara Ileana – che prepara una esaustiva mostra tematica nella hall della scuola, con pannelli esplicativi, approfondimenti, suggerimenti, citazioni, collegamenti, documenti e deliziose note di colore. I bambini comprano libri, li leggono, le loro produzioni creative integrano ed espandono questo lavoro altamente professionale, che – pedagogicamente e affettivamente – non dimentica mai chi sia il destinatario. Il materiale prodotto viene catalogato e archiviato, se ne fa una versione cartacea, gli incontri sono registrati su CD. Gli autori invitati sono ospiti di una vera festa letteraria.
Tutto questo avviene in un regime di volontariato, da più di vent’anni. In un luogo, la cintura milanese, dove non si è certo investito molto in cultura. Mi verrebbe voglia di inchinarmi. O di essere per un momento il presidente della Repubblica e nominarla, gentile Ileana, Cavaliere Errante della Lettura, con mandato per diffondere questi progetti in tutte le scuole d’Italia.
Agli insegnanti della Scuola primaria di Fumane (VE)
Cari docenti, mi sono trovata in un ambiente sensibilissimo ai temi della promozione del libro, con persone motivate e competenti, ragazzi ben preparati ed entusiasti. La consapevolezza di partecipare a un evento importante per la propria crescita personale ha creato una atmosfera di accoglienza, che ha favorito la conversazione e lo scambio di idee e di emozioni…
Sono tornata a casa da questi incontri dicendomi che c’è speranza, se in scuole spesso piccole (di cui una con pluriclasse) sparse sul territorio (per altro meraviglioso), che complica un po’ la gestione degli eventi, si riesce ugualmente a costituire un vero ‘presidio di lettura’.
Tutti i bambini dovrebbero avere il diritto di crescere tra i libri. Ma non sempre queste occasioni si danno, non sempre si trovano le persone che lavorano a questo fine con l’energia, l’entusiasmo e la determinazione necessari. Dunque, bravi! Non c’è al mondo un investimento migliore di risorse umane e finanziarie.
Istituto comprensivo di Creazzo
Alla dirigente, dott.ssa Emanuela Rigotto
Gentile dottoressa,
non è comune che un dirigente scolastico chiami un autore e lo inviti personalmente nella sua scuola, come ha fatto lei, addirittura un anno prima del nostro appuntamento. L’anticipo era motivato: prima dell’estate si sarebbe tenuto un incontro con le famiglie e gli insegnanti avrebbero sollecitato l’acquisto dei miei libri per le vacanze estive e altre speciali ricorrenze, incluso il Natale. Ma la richiesta non era ‘almeno in una occasione’, bensì ‘possibilmente in più occasioni’.
Non c’è chi non lo veda come con questo procedimento si intende creare nel tempo una consuetudine all’acquisto di libri per i propri figli, sollecitare un habitus e generare apprezzamento per la lettura.
C’è un passaggio finale che manca spesso nei progetti lettura della scuola, ed è riuscire a portare i bambini – tutti i bambini – a possedere dei libri, liberamente scelti in un progetto condiviso. La scuola di Creazzo è lì per dimostrare che non è vero che sia impossibile. Che si può fare. Ma certo bisogna crederci fino in fondo, desiderare davvero che siano i libri, e non il libro, ad entrare nelle case, a costituire la base di quell’educazione permanente che aiuta a pensare con la propria testa.
Daniela Bonanzinga
Libreria Bonanzinga (Messina)
A parte il gratificante ricordo di 1.200 copie firmate, avvolta in un turbine di emozioni e di allegria, passare quattro giorni con lei, cara Daniela, è stato come viaggiare su di uno shuttle in partenza per il-paese-che-non-c’è, ma che a Messina si può visitare in forma di ‘exemplum magistrali’.
La qualità dei ‘prodotti culturali’ che le scuole restituiscono all’autore ospite è così alta che meriterebbe l’attenzione di quanti operano nel settore, a volte in contesti più famosi (e premiati da eccessiva fama), ma non altrettanto creativi. Appropriazione del libro è l’espressione giusta per definire le procedure adottate. Impegno e competenza le qualità che sono state messe in gioco dai docenti. (Da parte mia, non potrò mai dimenticare il balletto rock de ‘La macchia nera’ e il trailer de ‘Gatti al volante’!).
Mi piace come lei sottolinei sempre con forza l’idea che comprare un libro per la propria biblioteca personale sia un mattone con cui costruire, insieme ad altri libri, cultura e consapevolezza, cose di cui oggi c’è davvero un gran bisogno.
Anna Vezzoli
Libreria, Bologna
La parte più nobile ed intelligente del suo progetto è che l’impegno degli studenti va oltre il libro proposto, ad offrire risonanze che il romanzo ha prodotto dentro di loro (in questo caso ‘Non chiamatela Crudelia Demon’).
Le restituzioni compiono dunque, nel progetto che lei sviluppa con le scuole, il processo che avviene dentro di noi durante la lettura, rendendolo visibile e concreto. Possono essere una intervista filmata, un prodotto artistico, poesie, lettere, memorie, fotografie… La sintesi che se ne ricava, a volte condensata in un solo cartellone o in una parola scritta con colori vivaci su di una maglietta, ha alle spalle un lungo lavoro di riflessione sul proprio vissuto. Inserire la lettura nella vita scolastica quotidiana e, di conseguenza, nella progettualità della crescita è fare formazione vera.
Alla biblioteca di Roncadelle (BS)
Alle bibliotecarie Silvia e Antonella
Cooperativa Co.librì
Care Silvia e Antonella,
dopo otto anni sono ritornata nella vostra biblioteca, per scoprire che il vostro progetto lettura continua e resiste nonostante la crisi, che non è – per dirla tutta – ormai soltanto economica, ma anche culturale. I libri e la lettura, che non hanno mai avuto il primo posto in Italia, neanche nei tempi di maggior benessere, adesso vengono addirittura messi da parte, anche da chi dovrebbe sapere quanto siano importanti per una società in cerca di idee per il futuro. Ma voi restate a difendere il vostro progetto, continuate a motivare i bambini a leggere, anche tra difficoltà e scarso riconoscimento per il lavoro che svolgete. Io sono appena ritornata a casa, dopo una due-giorni intensa e bella, con bambini curiosi ed attenti, che ‘friggevano’ per fare domande e per avere il mio autografo sui loro libri. E avevo ancora dentro tutta quella energia (che di più ecologiche non ce n’è) gratuita, costruttiva, unificante che danno questi incontri belli. E quel saluto magico, con quasi cento ‘stoffe rosse’ sventolanti! Che omaggio meraviglioso alla mia piccola storia! (‘La stoffa rossa’). Grazie.
(Illustrazione di Maurizia Rubino per La stoffa rossa)