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La scuola è di tutti: un invito all’inclusione

By 22 Giugno 2021Luglio 2nd, 2021Scuola
la scuola

Cinzia Pennati, insegnante di scuola primaria che da anni sperimenta metodologie innovative e di impegno nel sociale, dedica il suo nuovo libro La scuola è di tutti (Mondadori) “a tutte le bambine e i bambini che non vengono visti e agli adulti che fanno di tutto per vederli davvero”.

Un bel modo per introdurre il senso della storia. Far sì che la scuola sia davvero l’ambiente in cui si comprende, si valorizzano le potenzialità di ognuno, si sostiene la partecipazione di tutti. Una scuola che, in una parola, include.

la scuola

Insegno da venticinque anni in una scuola situata in zona a rischio e a forte flusso migratorio del centro di Genova, una scuola che è una casa e un luogo di cura. Il romanzo nasce intorno ad un fatto di cronaca accaduto proprio nella mia città, alla mia classe e in modo particolare ad un bambino straniero e disabile. Un atto razzista da parte di una donna avvenuto su un autobus durante un’uscita didattica che ha lasciato sgomenti non solo noi insegnanti ma anche tutti i bambini e le bambine presenti.

Quando Sara di Rosa, editor di Mondadori, mi ha contattato tramite il blog che gestisco e mi ha chiesto di scrivere una storia per bambini, non immaginavo di avere una voce sull’infanzia. Invece, quella voce era dentro di me da tempo e si è concretizzata prima in Olmo, poi in Gea, in Ravi e in tutti i suoi compagni, personaggi attivi di La scuola è di tutti.

Attraverso le esperienze vissute dai vari personaggi ho provato a raccontare una scuola capace di inclusione e accoglienza. Una scuola in cui ogni bambino e bambina può essere ciò che desidera. In cui l’espressione del sé e la relazione sono al centro del percorso didattico di apprendimento-insegnamento. Una scuola dove il materiale si condivide, dove non esiste la cattedra, le pareti sono colorate. Dove l’insegnante di sostegno non è la maestra del bambino disabile, ma quella di tutti, perché è solo così, a mio avviso, che si attua una piena inclusione. Una scuola in cui la diversità è una risorsa e le fragilità possono essere raccontate; dove ogni mattina, appena ci si incontra, ci si siede su alcuni tappeti per leggere una storia e ci si interroga sulle domande intorno all’esistenza. Una scuola in cui ci si preoccupa del “come si sta” e del come si apprende, non solo del cosa e del quanto.

la scuola

Il tentativo è stato quello di raccontare una scuola in cui il genere sentito abbia più valore degli stereotipi che incastrano non solo le femmine in percorsi già stabiliti, ma anche i maschi. Per questo la scelta della voce narrante è ricaduta su Olmo, un bambino di otto anni che non ama sporcarsi, che non si “stropiccia”. A cui non piace il calcio ma non lo dice perché ha paura di essere preso in giro. Lui, a differenza di Gea, la sua migliore amica, è poco coraggioso e non ama comandare.

Ho provato, attraverso la voce di Ravi, a raccontare anche l’autismo e come può diventare risorsa e non marginalizzazione. Così come ho dato spazio ai temi che mi stanno a cuore e hanno portato ogni giorno i bambini e le bambine che ho conosciuto in tutti questi anni dentro alla scuola pubblica. La povertà, il razzismo, l’Intercultura e le discriminazioni, il bullismo e la possibilità di superarlo attraverso azioni di discussione e non di emarginazione.

Saranno i bambini e le bambine a raccontarvi questa storia, quella di una classe normale. La loro voce sarà a tratti ironica, ma importante per imparare a capirli davvero.

E come ogni bella storia, spero che questa lettura sia un viaggio collettivo. E in cui ci sarà un posto a sedere per ciascun bambino, nessuno escluso. Un viaggio di riflessione anche per noi grandi, perché l’infanzia non chiede altro che di essere vista. E noi dovremmo impegnarci ogni giorno perché nessun bambino o bambina, ai nostri occhi, si senta invisibile.

Cinzia Pennati

Trovi qui la scheda-libro e un estratto di lettura.

Sul tema dell’inclusione, soprattutto nel contesto scolastico, segnaliamo anche:

  • Benvenuta alle medie, Nat di Maria Scrivan (Il Battello a Vapore), che affronta il delicato passaggio dalla scuola elementare alla scuola media. Con un occhio di riguardo alla difficoltà di inserirsi, fare nuove amicizie e trovare il proprio posto in un nuovo contesto.
  • Il diritto di sognare di Sarah Pellizzari Rabolini (Mondadori), che al tema dell’inclusione affianca quelli del razzismo e dell’accettazione di sè.
  • Il bambino fiocco di neve di Viviana Mazza (Mondadori), che ricorda come la scuola debba davvero essere un luogo di inclusione, a prescindere dalla propria condizione economica.

 

Le simpatiche illustrazioni da La scuola è di tutti sono opera di Letizia Iannaccone, illustratrice e autrice di libri per bambini e ragazzi.
Letizia vive e lavora a Genova ed è docente presso la Scuola Internazionale di Comics.
Ha collaborato con diversi editori italiani e stranieri.