Ana Novac è nata nel 1930 in Transilvania e fu deportata ad Auschwitz nel 1944, fu liberata un anno dopo ma quella che sembrava un’ancora di salvezza si è rivelato invece un abbaglio.
Da quel campo, infatti, Ana è stata portata in altri sette campi, costretta ai lavori forzati nelle peggiori condizioni possibili; ma è riuscita sempre a sopravvivere, a differenza della sua famiglia che non ha mai più rivisto.
Dopo essere stata liberata, è rimasta due anni in ospedale per la riabilitazione. Negli anni Sessanta si è stabilita a Parigi per scrivere testi teatrali.
Dodici anni dopo la liberazione, però, tra i pochi oggetti sopravvissuti alla sua deportazione, ha scoperto qualcosa che pensava di aver perduto da tempo.
Il diario ritrovato
Gli zoccoli di legno, l’unica cosa che ci restituivano dopo le disinfestazioni, mi servirono per nascondervi i miei fogli. Quando se ne accumularono troppi, li imparai a memoria, riassumendo in poche parole tutti i capitoli che poi, arrivando in un altro campo, ricostruivo e ricopiavo. Tutto questo a rischio di farmi pescare e liquidare. Ma il fatto di lavorare in qualche modo contro i Fritz, per me era una tentazione troppo grossa. Certo, avevo paura per la mia vita, ma ancora di più per le mie annotazioni.
Dalla prefazione al libro In cerca di giorni felici.
Come ammette nel corso del libro, durante gli anni di prigionia l’autrice sentiva questa fortissima urgenza di scrivere “Cos’è più forte della mia paura? La mia seconda pelle: il mio diario.” che difendeva a costo della vita.
Il bisogno di mettere nero su bianco dettagli, resoconti, emozioni e sensazioni hanno aiutato Ana Novac ad andare avanti, sfidando autorità e cercando in tutti i modi di tenere le pagine al sicuro.
Il racconto che ne emerge è un lungo flusso di coscienza, una sorta di memoir, che testimonia “come si viveva nel campo, giorno per giorno, ora per ora; come alcuni sono riusciti a sopravvivere; come, in cenci, prive di tutto, queste ombre umane hanno saputo conservare l’allegria, l’aggressività, il sarcasmo di un tempo… Non ho mai riso tanto quanto al campo. Bastava che ci guardassimo a vicenda per scoppiare a ridere. Niente, infatti, è più grottesco della miseria. E quando non si hanno più lacrime per piangere, una risata è l’unica cosa che ci resti.”
Quando l’autrice ha ritrovato il diario, è stato come riscoprire un pezzo della propria anima, che aveva dimenticato; così come aveva rimosso tutti gli orrori da lei vissuti quando era solo un’adolescente, colpevole di essere ebrea.
Il libro In cerca di giorni felici. Diario di un adolescente ad Auschwitz riporta integralmente tutte le pagine che Ana Novac è riuscita a ricostruire: dal momento che carta e matita erano merce rara nei campi, alcune pagine furono scritte su manifesti, altre su foglie di cavolo, e altre ancora riassunte e scritte in maniera così fitta da risultare illegibili.
Ma la sua testimonianza rimane un preziosissimo esempio per le ragazze e i ragazzi di oggi dai 13 anni in su, affinché possano capire meglio eventi e sentimenti delle persone che hanno vissuto questi orrori sulla propria pelle.
I libri dedicati alla Memoria
Altri autori e autrici si sono resi testimoni di questo capitolo buio della nostra Storia. Ecco i titoli per la Scuola Primaria che consigliamo dal catalogo Mondadori:
- L’Albero della Memoria: la Shoah raccontata ai bambini di Anna Sarfatti e Michele Sarfatti: con l’emanazione delle leggi antiebraiche la vita dei Finzi cambia per sempre: i genitori di Samuele entrano in clandestinità, e il bambino si deve nascondere in collina. Alla storia sono affiancati capitoli di approfondimento sulle vicende realmente accadute. Adatto dai 6 anni in su.
- Otto. Autobiografia di un orsacchiotto di Tomi Ungerer: grazie al protagonista di peluche che racconta la storia di come ha ritrovato i suoi amici umani, imprigionati in un campo di concentramento, i bambini e le bambine dagli 8 anni in su, riusciranno ad avvicinarsi al tema della Memoria.
- I miracoli esistono. La storia di Giorgio Perlasca di Sara Rattaro: racconta la vita di un grande uomo, che in silenzio ha salvato migliaia di ebrei. Sul libro sono state realizzate schede didattiche, per lavorare con bambine e bambine dai 10 anni in su, di cui trovi maggiori informazioni in questo approfondimento.
- Il baule dei segreti di Andra e Tatiana Bucci: la straordinaria testimonianza di due sorelle sopravvissute all’orrore di Aushwitz-Birkenau. Nel libro viene ritrovato un baule misterioso che contiene oggetti dimenticati. Andra e Tati riusciranno così a ricostruire la storia della loro famiglia ebrea. Adatto dai 10 anni in su: per darti ulteriori informazioni sul testo, abbiamo scritto qui un approfondimento.