Gigliola Alvisi scrive romanzi per bambini e ragazzi: affronta spesso temi attuali e legati alla nostra Storia, oltre a raccontare ai giovani lettori storie vere. I suoi romanzi hanno vinto numerosi riconoscimenti e sono stati tradotti all’estero. Vive a Padova e spesso incontra gli studenti per discutere con loro e organizzare laboratori creativi.
Nel suo ultimo libro La bambina con la valigia ha raccolto la testimonianza di Egea Haffner, bambina costretta ad abbandonare il suo paese d’origine, il Venezia Giulia, alla fine della Seconda Guerra Mondiale. La sua storia è quella di tutti gli esuli giuliani: qui trovate i primi tre capitoli del libro.
Abbiamo chiesto a Gigliola Alvisi di spiegarci come è nata l’idea di questo libro e come è stato lavorare con Egea Haffner. Ecco cosa ci ha raccontato.
La bambina con la valigia è il primo libro per ragazzi che affronta le complesse vicende dei territori italiani della Venezia Giulia alla fine della seconda guerra mondiale. Gli italiani che abitavano quelle terre furono coinvolti in un esodo senza precedenti.
Gli esuli giuliani dalmati finirono in un centinaio di campi profughi in tutta Italia, dove alcuni di loro vissero in condizioni molto precarie fino agli anni Sessanta.
La voce che racconta l’esodo attraverso la storia della sua famiglia è quella limpida di Egea Haffner, la bambina ritratta nella foto che è diventata il simbolo di quelle vicende.
Quando ho deciso di contattarla, temevo che l’età non le avrebbe consentito la necessaria disponibilità, che fosse magari diffidente nei confronti di chi si avvicinava a lei per raccogliere la sua esperienza, e che la memoria fosse ormai zoppicante. Invece mi sbagliavo di grosso! Ho trovato una donna dinamica e peperina, una cascata frizzante di parole e ricordi.
È iniziato così per me ed Egea un lungo viaggio, emozionante e travolgente, che ci ha portato a diventare amiche. Mi ha accolto nella sua casa: ho ammirato i mobili di famiglia, testimoni della vita stabile e operosa a Pola e poi del lungo viaggio verso un futuro incerto, i quaderni di scuola dove ho letto sorridendo i componimenti ingenui ma già saggi di Egea, e il prezioso archivio fotografico riordinato con pazienza dal marito Giovanni, che è diventato parte integrante di questo libro.
Ci vuole coraggio, per raccontare un momento storico che è ancora oggetto di feroci discussioni. Ci vuole fiducia, per aprire lo scrigno dei ricordi familiari e condividerli con i giovani lettori. Ci vuole uno sguardo attento al passato, ma proiettato fermamente nel futuro. Ci vogliono senso, energia, emozione. Ci vuole Egea Haffner.
Adesso che il libro è ormai pronto sono felice e onorata di aver potuto scoprire, capire e scrivere una storia importante. Che, a distanza di ottant’anni, rimane purtroppo ferocemente attuale: perché racconta che le dichiarazioni di guerra e i trattati di pace si scrivono sulla pelle della gente, che la nostalgia di ogni profugo per la propria terra lontana rimane indelebile come un tatuaggio dell’anima, che accogliere i profughi è impresa difficile eppure necessaria.”
Gigliola Alvisi
Gigliola Alvisi ha pubblicato altri libri adatti alla lettura in classe:
- Piccolissimo me: la storia di Michelangelo, molto più basso dei suoi compagni, che viene sempre preso in giro. Un giorno però arriva Missis Black, un’americana bassa tanto quanto lui, che gli insegnerà a vedere il mondo da un nuovo punto di vista.
Il libro con cui l’autrice ha vinto l’edizione 2015 del Premio letterario Il Battello a Vapore.
Con schede didattiche su LeggendoLeggendo. - Una rivoluzione di carta: la storia vera di Jella Lepman che, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, ha realizzato la Biblioteca per l’Infanzia più grande del mondo e ha fondato IBBY, associazione che promuove la lettura tra i ragazzi.