Classici senza tempo, da scoprire o riscoprire… con qualche spunto in più. È questo lo spirito che anima l’edizione Oscar Junior Classici di quattro romanzi classici, con prefazioni di grandi autori contemporanei e arricchita da contenuti extra.
Da La coscienza di Zeno a Il fu Mattia Pascal, da Con gli occhi chiusi a I Malavoglia, per raccontare le grandi storie di ieri offrendo ai giovani lettori più di uno spunto e di un collegamento con la loro contemporaneità.
Una selezione di letture affini, film e serie tv da guardare insieme o in famiglia, musiche da ascoltare e opere d’arte da scoprire, inseriscono ogni romanzo in un universo di stimoli completo, a trecentosessanta gradi. Per animare così, grazie ai molti riferimenti, anche la discussione in classe.
«Mattia Pascal, che è anche Adriano Meis, che muore due volte e due volte rinasce, è come siamo tutti, nessuno escluso. Un casino spettacolare, che oscilla continuamente fra il Like a Boss e l’Epic Fail. Nelle sue tante vite, ci sono le nostre vite. Nelle situazioni assurde in cui si caccia, ci sono le nostre situazioni assurde. Quelle a cui nessuno crede quando proviamo a raccontarle.», scrive Cristiano Cavina a proposito de Il fu Mattia Pascal. E se Adriano Meis è, in fondo, ogni lettore, lo stesso accade anche pensando a un altro grande protagonista.
Come ricorda Helena Janeczek, «cambiano il lessico, il mondo, la società, ma esistono sempre persone che si percepiscono estranee al gruppo in cui sono inserite». Ecco che in La coscienza di Zeno è facile ritrovare allora quel senso di difficoltà ad inserirsi che tutti i preadolescenti e adolescenti provano, a scuola e nel loro privato.
I classici raccontano grandi storie, ma soprattutto grandi emozioni, le stesso emozioni che provano i lettori a decenni (a volte persino secoli) di distanza. Questo accade anche con I Malavoglia di Giovanni Verga, che «mostra il lato terribile del desiderio. Che non è solo bello, grande, importante. È anche pericoloso, ci dice Verga. Perchè cercare la libertà significa mettere in gioco tutto, col rischio di perderlo E di rimanere soli», come suggerisce Giuseppe Catozzella nella sua prefazione. E non è forse universale, la paura di mettersi in gioco e perdere tutto? Di fare un salto nel vuoto, senza sapere cosa ci aspetta dall’altra parte?
Infine, Con gli occhi chiusi di Federigo Tozzi torna a farsi leggere e scoprire dai lettori più giovani, accompagnato da una prefazione di Paolo Giordano. Definito dall’autore «una radiografia della giovinezza», è un romanzo in cui ritrovare anche oggi un senso di indeterminazione, di “indefinitezza” comprensibile a ogni ragazza e ragazzo. Nell’esperienza di Pietro, il protagonista, «tutto è indefinito: le aspirazioni, i rancori, il tempo, anche l’amore» continua Giordano. Un sentimento che ogni lettore sentirà come suo.