Una storia di resilienza, che insegna ad affrontare il dolore e la perdita e a ritrovare se stessi.
Se il bosco potesse parlare, racconterebbe di due ragazzi che amavano respirare il profumo della resina. Se le montagne e i sassi avessero voce, direbbero che lassù, dove le cime graffiano il cielo, a volte il respiro si ferma. Come quello di Giacomo, bloccato dalla terra che all’improvviso frana; come quello del suo più caro amico, che preferisce non ricordare il proprio nome, perché da quando la montagna si è sgretolata niente ha più senso. E parlerebbero anche del respiro di Chiara, amica preziosa che ama i boschi solo in cartolina. Non bastano le parole di genitori, professori o amici per riempire un vuoto che sembra incolmabile: Giacomo se n’è andato e ha portato via il sole. Vivere ancora sembra impossibile, se non passando attraverso ciò che è accaduto. Passando di nuovo attraverso il bosco.
Perché leggerlo in classe
- Una storia di formazione e di difficoltà da superare, e su come ognuno di noi possa smarrirsi, ma anche ritrovare se stesso.
- Per affrontare argomenti legati alla vita e alla perdita, attraverso un bosco che fa anche da metafora di crescita interiore.
- Un libro che fa parte dei Vortici, la collana del Battello a Vapore dedicata ai ragazzi dai 12 anni.