La storia di un uomo che lottò contro la Mafia, raccontata da un giornalista che continua a farlo.
La storia di Padre Pino Puglisi è una storia piena di amore, dignità, libertà. Prendeva sempre le difese dei più deboli, in particolare di bambini e ragazzi, ed era pronto a tutto pur di non abbandonarli. Le sue armi erano una scatola di cartone, un pallone da calcio e il suo immancabile sorriso. Si batté in modo particolare affinché nel suo quartiere, il Brancaccio di Palermo, venissero create scuole aperte a tutti: era convinto che l’educazione fosse la vera arma per combattere la criminalità organizzata. Credeva nella scuola come alternativa alla violenza, per spiegare le proprie ragioni e comprendere quelle degli altri, per diventare dei veri rompiscatole, proprio come si definiva lui: persone che non abbassano lo sguardo davanti alle ingiustizie, ma le combattono con la gentilezza. Continuare a raccontare la storia di Padre Pino Puglisi ci aiuta a ricordare l’importanza del suo esempio. L’esempio di un uomo che sapeva a cosa andava incontro ma che, nonostante le minacce ricevute, ha continuato a difendere quello in cui credeva, fino all’ultimo sorriso. La mafia ha ucciso Padre Puglisi per zittirlo, ma molti anni dopo le sue parole sono ancora qui, per chiunque le voglia ascoltare.
La storia di un uomo che ha dedicato la sua vita alla ricerca del bene e della giustizia, e che lo stesso Papa Francesco definisce “uno dei santi della porta accanto, che tutti conosciamo”.
Perché leggerlo in classe
- Per conoscere la storia di Padre Pino Puglisi, assassinato dalla Mafia a causa del suo continuo impegno sociale ed evangelico.
- Per non dimenticare mai chi si è opposto alle organizzazioni criminali.