Una favola per raccontare la Shoah anche ai più piccoli.
Questa è la storia dell’orsetto Otto e di due bambini: tre compagni di gioco inseparabili che solo una stella gialla cucita sul petto e la crudeltà della guerra riuscì a dividere. Ma non per sempre. Per fortuna Otto ha imparato a scrivere a macchina e può raccontare la sua storia di amicizia perduta e ritrovata, perché in un’imbottitura c’è spazio per tantissimi ricordi.
Perché leggerlo in classe
- Perché è uno dei pochi libri sulla Shoah a rivolgersi ai lettori più piccoli.
- Per le parole e le immagini di un grande artista, famoso in tutto il mondo per il coraggio delle sue storie e l’originalità del suo tratto, sempre all’insegna della libertà.