Un "Barone rampante" tutto al femminile!
C’è un mistero nella famiglia di Albertine, detta Tine. Da quando la mamma se n’è andata, il papà ha tagliato tutti gli alberi nella loro tenuta. Inoltre è sempre assente, tranne quando torna per proibirle i jeans, l’arrampicata o le arti marziali. E niente manifestazioni d’affetto. Per fortuna, Tine e suo fratello Sylvain possono contare sul loro baby sitter, Pato, che li fa camminare a piedi nudi sull’erba bagnata di rugiada, e cancella la tristezza con delle squisite torte al cioccolato. Finché un giorno Pato osa appendere un’altalena a un ramo che sporge sulla proprietà e il papà di Tine lo licenzia. A lei cade il mondo addosso e d’impulso scappa, oltre il muro di cinta, nella foresta proibita. Là, man mano impara a vivere senza orologio, a difendersi dagli animali selvatici e da chi vorrebbe riportarla a terra. Ad ascoltare la voce del vento – e la propria. Sospesa nel verde delle chiome, riuscirà a trovare il coraggio per affrontare il papà e svelare il mistero che lo porta a odiare così tanto gli alberi?
Perché leggerlo in classe
- Una storia ironica, divertente e che ammicca a “Il barone rampante”, il grande classico della letteratura italiana.
- Un romanzo che cela un messaggio più profondo: il lutto per la perdita di una persona cara e le difficoltà che ne derivano.