Da una grande scrittrice, una storia attuale di accoglienza, amicizia e avventura.
Iryna ha dieci anni e la sua vita sembra normale, con la mamma infermiera, il papà che aggiusta i cellulari e Nana, la sua adorata “cana”. Ma un giorno dal cielo cominciano a piovere bombe: il suo Paese è in guerra, le sirene risuonano nell’aria, si scappa nei rifugi sotterranei, e niente è più normale. I suoi genitori decidono di mettere in salvo la figlia, e ben presto Iryna si ritrova in una città italiana, accolta dalla famiglia in cui lavora la nonna Kateryna. Lì c’è Adriano, un ragazzino della sua stessa età che ha paura di andare in bicicletta ed è un po’ impacciato. All’inizio, tra la diffidenza di lei e la timidezza di lui, i due faticano ad andare d’accordo, ma tutto cambierà quando Iryna fugge di nascosto per tornare dalla sua famiglia. Adriano la segue e sarà lui ad accompagnarla in un’avventura fatta di pullman persi, passaggi clandestini in taxi, corse in bici, per arrivare a un finale di abbracci e nuova saggezza.
Perché leggerlo in classe
- Per parlare di guerra e di come i bambini ucraini hanno dovuto affrontarla.
- Per tracciare un parallelismo tra la guerra in Europa oggi e quella di 80 anni fa, che l’autrice ha vissuto in prima persona.