Un potente romanzo di avventura nella natura incontaminata del Perù.
Perù, 1986. Quando Laila viene ricoverata nella clinica neurologica di Lima non passa inosservata: la figlia di un diplomatico finlandese e i suoi capelli biondissimi incuriosiscono i giovani pazienti del reparto Pediatria. Specialmente El Rato, il ragazzino con la lingua più lunga che Laila abbia mai conosciuto. I due si imbattono per caso in uno strano diario, scritto nel 1941 da un certo dottor Clarke, e restano affascinati dal disegno di un raro fiore usato dagli sciamani della tribù di K., che secondo le annotazioni di Clarke ha un grande potere curativo. Proprio in quel momento per Laila arriva la diagnosi: i medici sono finalmente riusciti a dare un nome alla sua malattia, un nome che non lascia speranze. O forse no. C’è ancora una cosa che i due amici possono fare, insieme: ritrovare il Fiore Perduto che, forse, può guarire Laila. E cambiare il destino di entrambi. Inizia così un viaggio lungo e inaspettato che li porterà dalle Ande alla foresta amazzonica, sfidando terroristi, trafficanti di droga e una natura maestosa e terribile.
Perché leggerlo in classe
- Il nuovo romanzo del vincitore del Super Premio Andersen 2017. Dopo l’America di inizi Novecento e l’Unione Sovietica della Seconda Guerra Mondiale dei suoi due precedenti romanzi, Davide Morosinotto porta i ragazzi nella natura incontaminata del Perù durante gli anni Ottanta, per raccontare non una storia sulla malattia, ma un romanzo sulla vita.
Estratto di lettura
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