L'atteso seguito de "Le valigie di Auschwitz".
Émeline, bambina ebrea tra le protagoniste di Le valigie di Auschwitz, è riuscita a sfuggire ai rastrellamenti di Parigi del 1942. Ma nel suo appartamento con le persiane blu non può tornare: i suoi genitori non ci sono più e i vicini di casa sono dei delatori. Per fortuna Jacques, Fabien, la tata Amandine e il suo migliore amico René sono disposti a nasconderla e a portarla in salvo. E così, dopo un lungo e pericoloso viaggio in treno, Émeline raggiunge Le Chambon-sur-Lignon, un villaggio montano dove opera la resistenza al nazismo. Lassù Émeline, insieme ad altri rifugiati come lei, cercherà di ricostruire la propria vita, con gli occhi sempre puntati verso il cielo, lo stesso cielo che spera un giorno di condividere con i suoi genitori.
Durante la Seconda Guerra Mondiale gli abitanti di Le Chambon-sur-Lignon ospitarono nelle loro case tra i tremila e i cinquemila ebrei, salvandoli dalla deportazione. Nel 1990 al villaggio francese – e ai comuni limitrofi – venne riconosciuto da Yad Vashem, l’ente nazionale per la Memoria della Shoah di Gerusalemme, un attestato di merito collettivo, rendendo questo territorio un simbolo dell’impegno dei Giusti fra le Nazioni.
Perché leggerlo in classe
- Per parlare di Shoah e persecuzione razziale, anche sottolineando le difficoltà di chi è sopravvissuto.
- Per approfondire temi quali la resistenza pacifica e l’accoglienza.
- Per sapere chi sono i Giusti fra le Nazioni. E per conoscere una grande storia di amicizia.
L’autrice racconta qui come il personaggio di Émeline l’abbia accompagnata in questi anni, la sua esperienza nelle scuole, l’accoglienza di bambine e bambini, che hanno contribuito e tener vivo il suo desiderio di dare un seguito a Le valigie di Auschwitz.
Nell’articolo trovi anche un capitolo del libro in anteprima.