Un libro profondamente italiano, ma tradotto in tutto il mondo.
Una penna, un quaderno, i maestri e le maestre, i compagni: la scuola non cambia nel tempo. Era così anche alla fine dell’Ottocento, quando Enrico Bottini, terza elementare, scrive il diario del suo anno scolastico. A queste pagine consegna personaggi, episodi e riflessioni sulla scuola e sulla vita. E soprattutto il suo desiderio di imparare a crescere e diventare un uomo. Sono istantanee dal sapore antico eppure capaci di regalare al lettore un ritratto vivacissimo del mondo da cui è nata l’Italia di oggi.
Perché leggerlo in classe
- Una rilettura fedele che nasce dal profondo rispetto per il geniale romanzo di Miguel de Cervantes, che potrà così essere conosciuto anche dai lettori meno esperti.