L'odio è il veleno peggiore. Ma si può trovare l'antidoto.
A Srebrenica, nel 1995, viene scritta una delle pagine più nere della storia europea. Ma Greta non ne sa quasi nulla: lei, nata a Milano, non è mai stata in Bosnia, anche se metà della sua famiglia viene da lì. Suo padre Edin, Musulmano, non le ha mai parlato della propria infanzia, trascorsa a giocare nei boschi con Goran, l’inseparabile amico serbo. Dal passato, però, non si può fuggire, e così Greta si ritrova a scavare nella storia della sua famiglia, tornando laggiù dove tutto è cominciato.
Perché leggerlo in classe
- Un romanzo che ci racconta i Balcani di ieri, ma che ci restituisce anche, con tocco lieve e potente insieme, un ritratto di ragazzi capaci di ripartire, di sognare un futuro diverso, oltre ogni frontiera e distanza.