Una storia di amicizia e di coraggio, di responsabilità e di giustizia, che emerge con forza in uno dei momenti più drammatici della nostra Storia.
Germania, 1944. Iris ha undici anni, quando si trasferisce con la famiglia in un paese vicino a Berlino. Il padre, capitano delle SS, è stato promosso a vicecomandante del campo di concentramento che sorge laggiù. La nuova casa è bellissima, grande e circondata da un immenso giardino, di cui si prende cura un giardiniere. Di lui Iris sa solo che è ebreo e che tutte le mattine arriva dal campo, per poi tornarci dopo il tramonto. A Iris è vietato rivolgergli la parola perché è pericoloso, ma la curiosità è più forte di lei. Comincia ad avvicinarsi di nascosto a quello sconosciuto con la testa rasata e la divisa a righe. Comincia anche a lasciargli piccoli regali nel capanno degli attrezzi, in un cassetto segreto, e lui ricambia con disegni abbozzati su un quaderno. Così, giorno dopo giorno, tra i due nasce un’amicizia clandestina fatta di gesti nascosti e occhiate fugaci, un’amicizia in grado di far crollare il muro invisibile che li separa e di capovolgere il mondo perfetto in cui Iris credeva di vivere.
Perché leggerlo in classe
- Un libro che fornisce molti spunti per affrontare con i ragazzi il tema della guerra e in particolare il dramma della Shoah, ma anche per riflettere sull’amicizia e sul coraggio di compiere scelte importanti.
- Le relazioni della protagonista con gli adulti possono diventare l’occasione per parlare di fiducia, dubbi e costruzione della propria identità.