Ci sono interessanti libri per bambini che rischiano di passare inosservati… Fino a quando non li si scopre e li si valorizza anche al di là dei confini in cui hanno “viaggiato” per anni.
È il caso di Un elefante occupa molto spazio, che viene ora pubblicato in Italia nella serie Azzurra del Battello a Vapore (in libreria dal 21 gennaio). Opera della scrittrice argentina Elsa Bornemann, questa raccolta di brevi racconti ha tutte le qualità per essere apprezzata a scuola. Divertente per i bambini, affronta temi importanti come la libertà, la solidarietà, la giustizia. E per parlare di amicizia.
La prima edizione venne pubblicata nel dicembre 1975 dalle Ediciones Librerías Fausto. Grazie all’accoglienza entusiastica dei piccoli lettori argentini, poco dopo venne coeditato dalle case editrici Latina e Círculo de Lectores. Nell’ottobre del 1976 venne incluso nella Honour List del Premio Internazionale Hans Christian Andersen assegnato da IBBY (International Board on Books for Young People) quale “eccellente esempio di letteratura di rilevanza internazionale”. Il premio, assegnato in Svizzera e attribuito per la prima volta a un autore argentino, venne ritirato da Elsa Bornemann ad Atene in occasione del 15° Congresso Internazionale di Letteratura per l’Infanzia tenuto quello stesso anno. La segnalazione era partita dalla professoressa Martha Salotti, rappresentante IBBY in Argentina.
Nell’ottobre 1977 i quindici racconti che compongono Un elefante occupa molto spazio vennero proibiti in base al Decreto 3155 del Potere Esecutivo Nazionale sotto la responsabilità della Giunta Militare. Erano considerati, tra le altre affermazioni altrettanto ingiuriose, «racconti destinati al pubblico infantile a scopo di indottrinamento propedeutico al lavoro di captazione ideologica del movimento sovversivo.» Si legge inoltre che «dalla loro analisi emerge un atteggiamento contrario alla morale, alla famiglia, all’essere umano e alla società a cui appartiene».
Un elefante occupa molto spazio riprese a circolare di nuovo nella Repubblica Argentina nel 1984, in seguito al ritorno della democrazia.