Il Battello a Vapore, storica collana che vanta 30 anni di pubblicazione ed esperienza nel settore della letteratura per ragazze e ragazzi, volge da sempre uno sguardo attento al futuro di giovani lettrici e lettori, nella convinzione che anche i libri abbiano un importante ruolo nella loro formazione per la vita adulta.
Da queste riflessioni e ulteriori considerazioni svolte dalla redazione, quest’anno è nata Luna la collana scritta e illustrata da donne per le donne di domani.
Nel 2022 sono stati pubblicati quattro titoli:
- Speciale Elsa, di Roberta Marasco, che racconta l’amore adolescenziale tra due ragazze.
- Era solo un selfie, di Cristina Obber, che affronta il tema del revenge porn.
- Bellissima, di Tea Ranno, in cui si affrontano i temi del tradimento e della separazione, uniti al senso di colpa.
- Questa sono io, di Carolina Capria che scardina lo stereotipo che vede belli solo i corpi magri.
Per capire meglio il progetto e, di conseguenza, le potenzialità dei titoli per il lavoro con le classi, abbiamo intervistato Elena Orlandi, editor del Battello a Vapore, ideatrice e curatrice di Luna insieme a Roberta Marasco.
Come è nata Luna, la nuova collana del Battello a Vapore?
Luna è nata da un ricordo e una riflessione. Il ricordo è legato alla collana Gaia Junior (Mondadori), che ha accompagnato la mia crescita: in quella collana bordata di un rassicurante lilla ho trovato le “storie di vita” di tante ragazze diverse e lontanissime da me. Questo per me devono fare i libri: aprire finestre su mondi sconosciuti, per ampliare la conoscenza e facilitare la comprensione, di noi stessi e degli altri.
La riflessione è stata legata invece al fatto che iniziamo a perdere lettori proprio a cavallo delle scuole medie, mentre ci sono altre forme narrative che stanno acquisendo sempre più spettatori. Unendo ricordo e riflessione, in collaborazione con Roberta Marasco, ho pensato che si potesse fare un tentativo nel portare storie attuali, in cui affrontare senza remore tematiche “difficili”.
La collana è pensata per l’acquisto autonomo, come inizia a essere comune a questa età, ma offre senza dubbio spunti di discussione per le classi, anzi come spesso succede proprio le storie che tanto coinvolgono possono essere porte aperte per lo scambio e la condivisione su temi scottanti.
Sono storie per le ragazze di oggi… ma perché dovrebbero leggerle anche i ragazzi?
Pensiamo che sia ancora necessario, oggi, proporre storie scritte da donne, perché portano un punto di vista non ancora uniformato. Molto spesso le autrici racconteranno di protagoniste femminili e delle loro vicende, che sono anche – autobiograficamente o per proiezione, come accade sempre nella scrittura – le storie delle autrici. Per un ragazzo queste storie sono un’occasione per affacciarsi su un mondo vicinissimo ma spesso alieno, e di conoscere quindi turbamenti, difficoltà, forza e desideri di compagne e sorelle maggiori. L’educazione delle giovani generazioni e la lotta alle discriminazioni, così importante anche in ambito scolastico, parte anche da qui: dal coinvolgere il mondo maschile nelle tematiche che meno gli sono proprie, in un’ottica di conoscenza e condivisione.
Senza considerare che i ragazzi sono sempre e comunque coprotagonisti di queste storie, sempre ben presenti, a volte aiutanti, a volte antagonisti. E quindi possono imparare moltissimo.
Come si possono portare nelle classi i temi affrontati nei titoli già usciti?
L’insegnante ha molti modi per suscitare il dibattito: proprio partendo dalle domande e dalle esigenze espresse da studentesse e studenti, è possibile stimolare la discussione e avviare approfondimenti, in un clima di facilitazione e condivisione. Per temi così importanti, un’altra strada percorribile può essere il coinvolgimento di alcuni esperti per incontri a scuola: la lettura autonoma di libri come questi può costituire un’attività propedeutica agli interventi stessi, oppure diventare una proposta successiva da parte dell’insegnante. Le storie scritte diventano così un mezzo per sentirsi rassicurati e, forse, anche meno soli.
Quale significato hanno le interviste alle autrici alla fine di ogni libro?
È uno spazio di vicinanza con l’autrice, dove lettrici e lettori possono scoprire qualcosa di più su di lei, in un tentativo di maggiore intimità, seppur attraverso il “filtro” della pagina scritta. Le storie sono alla base della relazione umana e quelle interviste sono un tassello in più di costruzione di questa relazione. Vuole anche essere una specie di passaggio di testimone, come in una staffetta, da autrici adulte alle ragazze e ai ragazzi di oggi. Oltre a offrire consigli di lettura e di visione, per proseguire nell’esplorazione di altre storie.
Che tipo di storie proporrà la collana nel 2023?
Le storie che offre la collana sono a tutti gli effetti romanzi per ragazze e ragazzi che si affacciano all’adolescenza. Nel 2023 proseguiremo in questa direzione: troveremo quindi protagoniste che affrontano un lutto, lottano contro il cambiamento climatico, si innamorano, scappano dai genitori, litigano con le amiche. Insomma, quello che può succedere nella vita di chiunque e che i libri ci aiutano a vedere e affrontare in anticipo e da un luogo sicuro. Per noi un modo per continuare ad essere vicini a ragazze e ragazzi con libri che davvero parlino di loro.