Uno dei romanzi più duri e coraggiosi di Luigi Garlando.
Camilla ha dodici anni e la sua vita è spaccata in due come una mela: la prima metà è stata dolce e piena di succo; la seconda è amara, col verme dentro. Perché il papà non c’è più. Il suo papà, Roby, che amava le montagne e le cose giuste. E che non è riuscito a sopportare le accuse indegne che ha dovuto subire. Per questo Camilla odia la politica. Ma un giorno nella sua vita entra Aristotele, un barbone col suo seguito di cani, gatti e sacchetti di plastica. Prima sospettosa, poi affascinata, Camilla comincia a frequentarlo e ad ascoltarlo. E scopre che non è la politica a essere sbagliata: sono quelli che la fanno, spesso, a sbagliare. Ma scopre anche che Aristotele non è come sembra.
Una storia forte, seria, che dice cose importanti con parole semplici.
Perché leggerlo in classe
- Una storia che aiuta ad insegnare i valori e i diritti più importanti agli adulti di domani.
- Il titolo fa parte, insieme a Viki che voleva andare a scuola, Abbiamo toccato le stelle e Sotto il burqa – di una piccola collana Rizzoli pensata appositamente per le adozioni scolastiche.