Il termine “D-Day” genericamente indica il giorno in cui deve iniziare un attacco o un’operazione militare, ma quando se ne parla in riferimento alla storia del Novecento si pensa subito al 6 giugno 1944, il giorno dello sbarco in Normandia. Si tratta di una delle operazioni belliche più grandi e complesse della storia perché includeva azioni via terra, via mare e per via aerea.
Ed è proprio di questo evento di enorme portata e di tante altre storie che Daniele Aristarco parla nel suo nuovo libro, Come essere vento, edito da Mondadori Ragazzi. Più di ogni altra cosa, l’autore vuole contribuire a creare in chi legge la consapevolezza che la guerra non deve mai essere un mezzo per ottenere la pace e che la letteratura può essere uno strumento utilissimo per comprendere quello che non si è vissuto.
La trama
Come essere vento
di Daniele Aristarco
Durante la guerra sono tante le cose che colpiscono le persone, alcune grandi altre piccole. Il giorno in cui questa storia comincia tira un vento furioso, difficile da dimenticare. Ed è proprio quel vento che porta nelle mani di Irène un volantino che annuncia i bombardamenti alleati. Mentre la ragazza corre in bicicletta per avvertire la popolazione, suo fratello Léon sta per sbarcare sulle spiagge del Calvados. Insieme a lui molti giovani si preparano a combattere su fronti opposti pur essendo così simili, mentre altri, come Anne Frank, iniziano a nutrire qualche speranza sulla fine di una guerra che sembra inarrestabile, come il vento.
A 80 anni dallo sbarco in Normandia questa storia racconta a ragazzi e ragazze un avvenimento cruciale del secolo scorso.
Tra romanzo e realtà
Come abbiamo già detto, il D-Day è stata un’operazione molto complessa, che si colloca in un momento altrettanto intricato del secondo conflitto mondiale. Per questo motivo l’autore ha scelto di affidare la narrazione di questa giornata epocale a tanti personaggi, molti dei quali sono realmente esistiti o sono ispirati a personaggi storici.
Infatti una delle protagoniste, Irène, nasce proprio dalla figura di Simone Segouin, una partigiana che ha catturato 25 soldati tedeschi, e l’episodio del volantino che dà inizio alla narrazione si rifà proprio alla sua storia. Altro personaggio realmente esistito, tra i tanti, è quello di Martha Gellhorn, una delle più grandi corrsipondenti di guerra del XX secolo, testimone dei più importanti conflitti mondiali e internazionali.
Molte voci, un’unica storia
Il risultato del lavoro di ricostruzione e di immaginazione di Daniele Aristarco, già autore di Una bella Resistenza, è una sorta di romanzo di non fiction che ci regala diversi punti di vista, con una pluralità di voci che dialogano tra loro in una storia corale, ricca di temi importanti. Il primo tra tutti, rappresentato dall’immagine di due soldati coetanei che combattono su fronti opposti, è proprio quello del bisogno di comprendere i pensieri e le ragioni dell’altro per prevenire il conflitto.
Ragazzi e ragazze si troveranno di fronte a un vero e proprio gioco letterario, perfetto da leggere dai 12 anni in poi, ovvero quell’età in cui le grandi domande sulla pace e sulla guerra iniziano a farsi strada negli animi degli studenti.
Per avere un’idea più completa del processo di scrittura e degli eventi che hanno ispirato l’autore, vi rimandiamo a questa diretta salvata sul profilo Instagram di Mondadori Ragazzi, mentre in questo articolo potete leggere un’intervista all’autore sulla Resistenza.