Trieste, 1950. Nella soffitta della piccola casa della famiglia Bucci riposa un enorme baule. Quando Andra e Tati liberano i ganci dallo strato di polvere e sollevano il pesante coperchio, per un attimo è come tornare indietro nel tempo, perché in quel baule è racchiusa tutta la loro vita fino a oggi.
Una scatola di caramelle, poche fotografie, un cucchiaio di latta, un cappottino in morbida lana, un fiore essiccato…
Ma gli oggetti che a poco a poco emergono raccontano la storia di un’intera famiglia ebrea. La pace trovata a Fiume all’inizio del Novecento dopo un lungo peregrinare per l’Europa, e l’entrata in vigore nel 1938 delle leggi razziali. L’arresto e la deportazione ad Auschwitz. Poi la Liberazione e, per loro bambine, i giorni tristi dell’orfanotrofio. Infine la rinascita e l’insperato ricongiungimento con i genitori.
Oggi, la storia di Andra e Tatiana Bucci è racchiusa tra le pagine de Il baule dei segreti (Mondadori), memoir rivolto ai più giovani. Una storia che condivide con i lettori una pagina buia della loro storia famigliare: quella della loro deportazione ad Auschwitz, avvenuta quando le due sorelle avevano solo sei e quattro anni.
«È una storia che abbiamo raccontato molte volte,
nelle scuole e nei viaggi della Memoria.
E mentre noi raccontiamo, il tempo passa, ancora.
E nonostante il tempo passi, l’intolleranza e l’antisemitismo
purtroppo sembrano non passare mai del tutto.
Per questo ogni anno è importante ricordare
e parlare di quanto è accaduto a noi
e a così tante altre persone. Per non dimenticare.»
Negli anni, le sorelle Bucci sono state ambasciatrici costanti dell’importanza della Memoria, e ora si rivolgono per la prima volta ai ragazzi con un libro delicato ma potente, illustrato da Elisabetta Stoinich.
Puoi leggere alcune pagine di questa preziosa testimonianza nell’estratto del libro che trovi qui.