«Bisogna scrivere storie che siano capaci di intrattenere, oliando il meccanismo di lettura. Meccanismo che, di per sé, ha bisogno di uno sforzo maggiore rispetto al subire passivamente un contenuto visivo. È meno attraente dal vivere un’avventura in prima persona attraverso un videogame. Da parte di chi scrive per ragazzi ci vuole questa intenzione. Creare storie che li sappiano affascinare e legare alla pagina.»
Queste parole di Manlio Castagna, estrapolate da un’intervista rilasciata nel 2019, lo descrivono meglio di una biografia. E spiegano perché la saga di Petrademone, I venti del Male e La notte delle malombre (Mondadori) siano stati accolti con così grande entusiasmo dai giovani lettori. Una scrittura fortemente cinematografica e la capacità di dar voce alle emozioni della preadolescenza fanno il resto.
Se con Petrademone i lettori vengono catturati dalle atmosfere cupe, d’ispirazione kinghiana, ne I venti del Male hanno la possibilità di approfondire venti figure affascinanti dei classici della letteratura. I cattivi, coloro che al momento di scegliere prediligono la via del Male.
Con La notte delle Malombre, Manlio Castagna regala ai lettori una storia diversa, frutto di un intenso lavoro di ricerca e documentazione. Racconta infatti ai più giovani il più grave disastro ferroviario italiano, quello avvenuto a Balvano il 3 marzo 1944 che coinvolse il treno merci 8017, trovato fermo in una galleria. Dentro e intorno, centinaia di cadaveri. Una strage purtroppo non è inconsueta in tempo di guerra, ma questi morti non presentano ferite.
Quelli narrati da Manlio Castagna sono una tragedia e un mistero a lungo dimenticati, che nel romanzo si arricchiscono di un elemento paranormale: le malombre, presenze oscure che secondo le credenze popolari annunciano la morte.
E proprio su quest’ultimo romanzo, abbiamo un video speciale dell’autore da condividere con voi: