Vai all’inferno, Dante! Quante volte gli studenti lo hanno pensato, generazione dopo generazione? Eppure, il fascino delle sue cantiche prima o poi cattura anche i più restii. Nel suo nuovo libro edito da Rizzoli e pubbicato a maggio di quest’anno, LUIGI GARLANDO dà vita ad un incontro davvero speciale. Dante Alighieri torna sulla Terra, assumendo per il giovane protagonista del romanzo quel ruolo di guida di cui ebbe bisogno anche lui, qualche secolo fa, per uscire da una selva oscura…
L’autore ci parla qui del suo romanzo. Un libro che, fin dalle prime settimane di presenza in libreria, ha entusiasmato molti ragazzi e ha ricevuto l’apprezzamento dei docenti per le svariate possibilità che offre di utilizzo e riflessione con la classe.
Al termine dell’articolo il videomessaggio dell’autore a tutti gli insegnanti.
Vasco Guidobaldi, protagonista di Vai all’inferno, Dante!, è l’ultimo rampollo di una nobile stirpe che risale a Guidobaldo Guidobaldi, eroe delle Crociate. Ha 14 anni, vive alla Gagliarda, una splendida villa alle porte di Firenze. Protetto dalla famiglia più ricca e potente della città, Vasco bullizza compagni e professori. Ma la sua rabbia, che sfoga anche killando nel videogioco Fortnite, ha radici in un dolore profondo. Cinque anni fa ha perso la mamma ed è proprio lei, in paradiso, che muove Dante e lo convince a tornare sulla terra per aiutare Vasco a uscire dalla sua selva oscura.
Nasce così un’amicizia speciale tra il poeta del Trecento e il ragazzo del Duemila.
Dante si immerge con entusiasmo nella modernità, creando diverse situazioni comiche: va allo stadio, gioca a Fortnite, ascolta rap, s’innamora delle scale mobili e di un pellicciotto rosa… Ma, soprattutto, accompagna Vasco lungo un percorso di formazione e di educazione sentimentale che tocca l’amor cortese, la chiesetta in cui incontrò Beatrice, il rispetto per l’altro, l’impegno per chi soffre, i bambini dell’ospedale Meyer.
Un’educazione in terzine di endecasillabi perché, per tutta la storia, Dante comunica con Vasco sempre e solo in rima.
Il finale è a sorpresa, a tinte gialle.
Ho cercato di regalare ai giovani lettori una storia appassionante, ricca di azione e di momenti divertenti. E di calare un personaggio scolastico come Dante tra le loro cose più amate, quali il calcio, la musica, i videogames.
Un’operazione che aiuta a ridurre le distanze e favorisce l’empatia, mi auguro.
Vittorio Sermonti, illustre dantista, in una delle sua ultime interviste confidò: «Considero eroi moderni le insegnanti e gli insegnanti, soprattutto quando cercano di spiegare Dante».
Ecco, mi auguro di mettere a disposizione un buon sostegno all’eroismo…
Il mio Dante non è una caricatura, conserva la sua identità storica e, anche in un contesto romanzato, affronta i temi della sua poetica e del suo pensiero. Per esempio, durante una cena si trova a giustificare e correggere le parole dell’avo Cacciaguida (Paradiso XVI) che lo espongono al sospetto di razzismo: «La mescolanza delle genti è causa dei mali della città».
Ma, prima di tutto, questo libro è il mio regalo affettuoso a un amico sincero che manca da quasi 700 anni.
Luigi Garlando
Guarda il videomessaggio dell’autore!
Scoprite qui il primo capitolo di Va’ all’inferno, Dante!
Inoltre…
Abbiamo dato ad alcuni ragazzini di 5ª elementare un’opportunità speciale. Quella di leggere in anteprima il libro e di esprimere le loro opinioni, perplessità, domande (e reciproche risposte). Ecco com’è andata!